Esame Clinico Illustrato
EOG: stato del sensorio
In questa parte dell'EOG si valuta lo stato della sensibilità nervosa, suddivisa in
sensibilità di tipo diretto e sensibilità di tipo riflesso
Sensibilità di tipo diretto
La sensibilità diretta si riferisce alla risposta cosciente dell'animale, e viene valutata osservando
come esso reagisce agli stimoli esterni: siano essi provenienti da quanto accade nell'ambiente
circostante (rumori, movimenti intorno, presenza di mosche, cui il soggetto risponde muovendo la testa, indirizzando i
padiglioni auricolari, sbattendo la coda, calciandosi), siano essi provocati ad arte (evocazione, con dito o pagliuzza,
di solletico o fastidio a livello del padiglione auricolare; battito di mani; avvicinamento
rapido "minaccioso" della mano agli occhi - c.d. "risposta alla minaccia").
Tecnica per la valutazione della risposta ad un gesto di minaccia
La stima della reazione al gesto di minaccia si ottiene compiendo un movimento brusco davanti ad ognuno degli occhi
dell'animale, cercando, tuttavia, di non provocare spostamenti d'aria (che potrebbero stimolare la cornea e quindi evocare il riflesso corneale).
Per esempio si può aprire rapidamente le dita della mano chiusa a pugno.
L'animale, avvertendo il pericolo che potrebbe derivargli dall'avvicinamento improvviso di un corpo, reagisce chiudendo la palpebra, a volte anche quella controlaterale.
Si tratta di una risposta cosciente ed acquisita e presuppone la capacità visiva dell'animale.
Sensibilità di tipo riflesso
La sensibilità riflessa si riferisce alla conducibilità nervosa ed alla integrità o meno dei centri midollari
a cui gli archi riflessi fanno capo.
Si valuta, pertanto, esplorando i riflessi (risposta rapida e involontaria ad uno stimolo sia esso meccanico o chimico).
I riflessi vengono testati valutandone il tempo e l'entità della risposta.
I riflessi si dividono in:
--- riflessi superficiali o cutanei o esterocettivi,
come per esempio il riflesso cutaneo del garrese ed il riflesso del grattamento (cane);
--- riflessi
profondi o tendinei o propriocettivi,
come per esempio il rilfesso patellare.
I primi dipendono da una conduzione nervosa che attraversa più sinapsi; i secondi, invece, corrono
lungo un percorso nervoso dotato di una unica sinapsi, localizzata in un determinato segmento spinale.
A questi vanno aggiunti i riflessi relativi ai nervi cranici.
Durante l'esame obiettivo generale vengono testati i riflessi principali, lasciando una più approfondita valutazione all'esame obiettivo particolare del sistema nervoso (esame neurologico).
Tecnica per la valutazione dei principali riflessi
Riflesso cutaneo del garrese e riflesso cutaneo della grassella: si striscia leggeremente la mano su queste regioni;
a questa stimolazione l'animale normalmente risponde con rapide contrazioni dei muscoli pellicciai. |
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Riflesso patellare: con l'animale posizionato in decubito laterale, si mette una mano al di sotto della coscia
per mantenere l'arto posto superiorermente staccato dall'altro e leggermente flesso a livello di articolazione del ginocchio.
Quindi, dopo avere individuato il legamento tibiorotuleo, lo si percuote leggermente con il martelletto.
Tale percussione "tira" leggermente la rotula in direzione distale, provocando lo stiramento del muscolo quadricipite femorale.
L'animale risponde con l'estensione della gamba ed il raddrizzamento dell'angolo femoro-tibiale. |
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Riflesso palpebrale: la valutazione del riflesso palpebrale si ottiene sfiorando con un dito le ciglia delle
palpebre o toccando sempre con le dita o con una pinza emostatica la pelle a livello di canto mediale o canto laterale dell'occhio.
Per evitare di provocare una reazione cosciente, il movimento di avvicinamento all'occhio deve essere lento e non risultare minaccioso all'animale (vedi risposta ad un gesto di minaccia).
A questa stimolazione l'animale risponde chiudendo la palpebra. |
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Riflesso corneale: la valutazione del riflesso corneale si ottiene sfiorando con la punta delle dita o meglio
con un battufolo di cotone la superficie della cornea.
Anche in questo caso l'avvicinamento della mano deve essere molto lenta, eventualmente dal lato, in modo da non fare ammiccare
l'animale per paura (risposta ad un gesto di minaccia) e in modo da non toccare le ciglia (riflesso palpebrale). |
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