Esame Clinico Illustrato
EOG: mucose apparenti
L’esame delle mucose apparenti ci rende edotti di molte e profonde alterazioni organiche e
particolarmente di quelle relative al circolo sanguigno (capillari compresi).
Alcune di esse, poi, valgono come luogo di manifestazione preferenziale e caratterizzante di alcune malattie
infettive a carattere contagioso (Afta epizootica fra le altre).
Sono clinicamente esplorabili le mucose oculo-congiuntivale, nasale, boccale, vaginale e prepuziale.
Tecnica di esame della mucosa oculo-conginuntivale
Bovino: l'esame della mucosa oculo-congiuntivale del bovino
si esegue con due mani: con un pollice si spinge sulla palpebra superiore facendo roteare il bulbo oculare entro
la cavità orbitaria e con l'altro pollice si abbassa la palpebra inferiore.
Si otterrà così la procidenza della terza palpebra.
Per l'osservazione della sclerotica si fa roteare il bulbo deviando la testa dell'animale dal
lato opposto a quello dell'osservatore.
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Cavallo: nel cavallo l'esame della mucosa oculo-congiuntivale
si esegue ponendo una mano sul dorsadel naso o afferrando la capezza con la mano ipsilaterale.
Quindi con l'indice dell'altra mano posto sulla piega della palpebra superiore si fa roteare il bulbo oculare entro
la cavità orbitaria mentre col pollice si abbassa la palpebra inferiore.
Si otterrà così la procidenza della terza palpebra.
Rovesciando poi leggermente le palpebre superiori ed inferiori all'infuori si esaminerà la relativa mucosa.
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Carnivori domestici: nel cane le nel gatto a messa in
evidenza della terza palpebra si esegue utilizzando due mani, in maniera similare alla tecnica utilizzata nel bovino.
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Tecnica di esame della mucosa nasale
In tutti gli animali durante l'esame della mucosa nasale (e lo stesso varrà per quella boccale)
bisogna porre precauzione a non essere in investiti da eventuali starnuti, o colpi di tosse.
Bovino: nel bovino la rigidità dei margini delle narici e la pigmentazione,
spesso presente, della mucosa stessa, rendono poco accessibile la esplorazione della mucosa nasale.
Eventualmente, in situazioni di scarsa illuminazione ci si può avvalere di una torcia tascabile.
Cavallo: nel cavallo ci si pone di fianco e si dilatano le
narici col pollice e l'indice di una mano mentre con l'altra, assicurata sulla capezza o sulla branca della mandibola,
si solleva la testa.
Se si può disporre di un aiuto si incarica questo di sollevare la testa ed allora si dilatano i margini delle narici
prendendoli col pollice e l'indice delle due mani disposte a pinza.
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Tecnica di esame della mucosa boccale
L'esame della mucosa boccale inizia, in tutti gli animali, con l'esplorazione
della mucosa labiale e del vestibolo gengivale. A tal fine si procede sollevando
il labbro superiore e abbassando quello inferiore.
La presenza del laccetto di protezione, posto per evitare di essere morsi
da un cane, non pregiudica questa indagine.
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Quindi si procede alla apertura della cavità boccale
secondo le manualità di seguito descritte; sarà così possibile valutare la
mucosa della bocca ed esplorare la cavità boccale con gli organi e gli annessi in
essa contenuti.
Bovino: per l'apertura della bocca del bovino ci si mette di
fronte o di lato all'animale e dopo avere introdotto il pollice in cavità orale, lo si spinge sul palato.
In seguito a questa pressione il bovino apre la bocca consentendo la visualizzazione della cavità orale.
Quindi, con una mano fasciata da una pezzuola, si afferra la lingua e si cerca di estrarla lateralmente dalla bocca
per ampliare la visuale.
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Cavallo: per l'apertura della bocca nel cavallo ci si pone di
fronte all'animale, si appoggia una mano sul dorso del naso o si afferra la capezza, e dopo avere introdotto
l'indice ed il medio dell'altra mano fra le barre, si afferra la lingua. Si rimane con la mano che tiene ben
salda la lingua dentro la cavità boccale e, spingendo il pollice contro il palato duro, si costringerà il
cavallo ad aprire la bocca.
Con la mano libera, già tolta dal dorso del naso o dalla presa della capezza, si cerca di spostare lateralmente la guancia.
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Carnivori domestici: nei carnivori domestici si afferra il mascellare superiore
con una mano, spingendo con pollice e medio sulle due parti delle labbra contro i canini ed i primi molari.
Con l'altra mano si "aggancia" la mandibola a livello degli incisivi e si esercita una trazione verso il basso.
Una volta aperta la bocca il mantenimento della pressione delle dita contro le labbra spingerà le guance fra le arcate
dei molari, impedendo all'animale di chiudere la bocca.
Nei cani aggressivi è conveniente fare aprire la bocca da un aiuto mediante due bindelli,
uno applicato al mascellare superiore, l'altro a quello inferiore.
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